Scopri tutto sui vitigni siciliani! Conosciamo insieme i più famosi vitigni della Sicilia e la loro eleganza
Degustando i vini siciliani autoctoni sentirai il mare e il sole nel bicchiere! Questi vini sono conosciuti in tutto il mondo. La loro fama è dovuta ai vitigni siciliani ed alle caratteristiche specifiche di questa terra.
Dalle uve siciliane nascono dei vini pregiati, frutto del connubio tra tradizione e innovazione tipico di quest’isola. Vini preziosi che si sposano perfettamente con la tradizione culinaria sicula.
Una tradizione culinaria variopinta. Sono note infatti le orme lasciate da vari popoli in Sicilia. Dai Greci agli Arabi, si assiste dunque a una contaminazione di tecniche e sapori. Questa fusione ha portato alla nascita e all’evoluzione della cultura enogastronomica siciliana, che noi tutti conosciamo oggi.
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Storia dei vini & vitigni siciliani
La Sicilia è terra di arte e di cultura. Oltre a incantare gli occhi e accattivare le menti, soddisfa la nostra curiosità enogastronomica e delizia le nostre papille gustative. Quest’isola del Sud Italia inebria i nostri sensi con la sua antica tradizione vitivinicola.
La coltivazione dei vitigni siciliani è presente e si sviluppa da secoli. La vite probabilmente cresceva spontaneamente in Sicilia ancora prima dell’arrivo dei Greci.
Questi ultimi introdussero la coltivazione della vite in Sicilia. Gettarono le basi per la cultura enologica, che ancora oggi è tramandata e migliorata. Da questo momento in poi, la viticoltura siciliana fu razionalizzata. La vite non era più lasciata crescere spontaneamente, bensì educata tramite tecniche di potatura e di allevamento portate dai Greci.
I vini autoctoni siciliani erano famosi e apprezzati già dall’Impero Romano. Ricordiamo in particolare un vino dolce chiamato “Mamertino”, molto apprezzato dai nobili. Sembra sia stato il vino preferito da Giulio Cesare.
Con il Cristianesimo, i vitigni siciliani autoctoni ed il vino siciliano vissero un periodo prolifico. Infatti i monaci perfezionarono le tecniche di coltivazione della vite con la finalità di produrre vino per la celebrazione della messa.
Con il dominio degli Arabi e le invasioni barbariche, la produzione di vino in Sicilia affrontò un periodo buio. Vi fu un declino nella coltivazione della vite e nessuna evoluzione delle tecniche di vinificazione.
La svolta con gli Aragonesi
Con l’arrivo degli Aragonesi, la viticoltura riprese il suo dinamismo. Continuò il processo di miglioramento ed un evento in particolare segnò la storia del vino siciliano:
- 1773 – un commerciante inglese di nome John Woodhouse assaggiò il vino dolce Marsala e rimase colpito dalla sua bontà. Gli Inglesi già apprezzavano i vini dolci. Così decise di spedirne una cinquantina di botti in Inghilterra addizionandolo di acquavite, per non compromettere le sue caratteristiche organolettiche. In questa terra il Marsala trovò la sua fortuna.
Ricordiamo altre due date importanti nella storia dei vini siciliani:
- 1870 – quando la fillossera devastò i vigneti francesi e la domanda di vini siciliani crebbe talmente tanto che la superficie vitata triplicò.
- 1970 – data in cui la coltivazione della vite in Sicilia decise di intraprendere un percorso di miglioramento della qualità dei vini. Fino a poco prima, infatti, i vini siciliani erano vini da taglio, corposi e altamente alcolici. Dal 1970 invece la produzione mira alla qualità.
La coltivazione della vite oggi
La viticoltura è una pratica viva e dinamica in questa terra. Infatti oggi la superficie vitata della Sicilia ammonta a 103.000 ettari per una produzione di circa 6.200.000 ettolitri.
La Sicilia con le sue DOCG e DOC custodisce, valorizza e tramanda la sua antica tradizione vitivinicola. L’unica DOCG che incontriamo in Sicilia è il Cerasuolo di Vittoria, prodotto in provincia di Ragusa. Per quanto riguarda le DOC, invece, ne esistono diverse: Eloro DOC, Siracusa DOC, Etna DOC, Malvasia delle Lipari DOC e molti altri.
In fatto di vitigni Sicilia è una terra unica!
I vitigni siciliani offrono questi vini tipici grazie alla relazione peculiare che si instaura tra clima, vite e terreno. Le uve acquisiscono così delle caratteristiche ben precise, punto di forza della cultura enologica della Sicilia.
L’isola presenta zone con diverse condizioni di clima:
- Mediterraneo, nelle aree collinari e lungo la costa. È caratterizzato da inverni miti e poco piovosi ed estati calde ed afose.
- Continentale, riguarda le zone interne e di montagna. È caratterizzato da inverni rigidi con forti escursioni termiche giornaliere e stagionali.
Questa diversità climatica apporta benefici ai vitigni. A seconda di dove sono coltivati, esprimeranno caratteri diversi, arricchendo così il patrimonio vitivinicolo siculo.
L’altro fattore di unicità dei vitigni autoctoni siciliani è il suolo nel quale affondano le radici e con il quale avviene uno scambio prezioso.
I diversi tipi di terreno che concorrono alla nascita e alla crescita dei vitigni siciliani sono:
- Lavici – dovuti alla presenza del vulcano Etna. Sono adatti alla coltivazione delle uve siciliane Carricante, Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio.
- Calcarei – sono idonei per la coltivazione dell’uva siciliana più famosa e apprezzata al mondo, il Nero D’Avola.
- Argillosi – per i vini con un’importante intensità cromatica.
- Tufacei – assicurano una notevole carica zuccherina e una raffinata profumazione. Sono così adatti alla coltivazione dei vitigni siciliani usati per la produzione della Malvasia di Lipari, Passito di Pantelleria ed i Moscati di Noto e Siracusa.
Un’altra caratteristica da tenere in considerazione sono le forme di allevamento maggiormente usate.
È risaputo che la vite allevata e coltivata in un determinato modo darà un frutto ricco e carico di aromi, che poi si tradurranno in un vino di elevato pregio. Questa terra regala grandi emozioni grazie alla cura e alle attenzioni destinate ai vitigni autoctoni siciliani.
Le principali forme di allevamento sono le seguenti:
- Alberello
- Guyot
- Cordone speronato
I vitigni autoctoni siciliani danno alla luce vini unici
Un patto d’amore tra sole e vite ha contribuito all’evoluzione e al perfezionamento della viticoltura. Infatti i vini siciliani vengono spesso chiamati i vini di sole.
Le uve siciliane sono illuminate dai raggi di un sole caldo, tipico del Sud Italia. Poi, una volta vinificate, daranno vita a vini corposi, di una percettibile e distinguibile maestosità.
Vediamo adesso nel dettaglio i più famosi vitigni siciliani.
1. Vitigni siciliani a bacca nera
Nero d’Avola
È l’uva siciliana per eccellenza. È coltivata per circa 12.000 ettari nell’isola. Esprime una certa territorialità. Infatti, a seconda di dove è coltivata, manifesterà diverse caratteristiche. Entra nella composizione ampelografica dell’unica DOCG Siciliana ovvero il Cerasuolo di Vittoria.
Frappato
Rappresenta una delle uve siciliane a bacca nera più importanti. È coltivato maggiormente nelle province di Siracusa e Ragusa. Si tratta di un vitigno robusto che non dà rese importanti ma piuttosto costanti. Insieme al Nero D’Avola, è vinificato per la produzione del Cerasuolo di Vittoria DOCG.
Nerello Mascalese
Questo vitigno ha origine sull’Etna e ancora oggi è coltivato prevalentemente sul vulcano. È chiamato anche Negrello per l’intensità cromatica dei suoi grappoli. Questa uva siciliana entra nella produzione dell’Etna DOC e del Faro DOC.
Nerello Cappuccio
Anche il Nerello Cappuccio è uno dei vitigni siciliani legati all’Etna. Infatti cresce e ha origine alle pendici del suddetto vulcano. Pure questo vitigno entra a far parte del Faro DOC.
Perricone
Questa uva siciliana è anche chiamata Pignatello. È originaria della Sicilia Occidentale, dove ancora oggi è coltivata. Questo vitigno è utilizzato principalmente per la produzione del Marsala Ruby.
2. Vitigni della Sicilia a bacca bianca
Zibibbo
Si tratta di un vitigno aromatico appartenente alla famiglia dei moscati. È conosciuto anche come Moscato d’Alessandria. Il nome proviene dal termine Arabo uva appassita ed è infatti impiegato nella produzione del Passito di Pantelleria DOC.
Catarratto
Questa è un’uva siciliana antica presente in due forme: Catarratto bianco comune e Catarratto bianco lucido. È coltivato in tutta la Sicilia, in particolare nella zona Occidentale. È uno dei vitigni autoctoni siciliani principali perché utilizzato come base ampelografica per produrre il Marsala DOC.
Inzolia
È un vitigno antico presente su questa terra, in cui troviamo anche l’omonima uva siciliana a bacca nera. È usato principalmente nella produzione di vini fortificati come il Marsala.
Grillo
Si tratta di un vitigno autoctono diffuso nella Sicilia Occidentale, che negli ultimi anni ha avuto una rapida diffusione. Insieme ai vitigni siciliani Cataratto e Inzolia, partecipa alla composizione ampelografica per la produzione del Marsala DOC.
Grecanico
Questa uva siciliana è chiamata più precisamente Grecanico Dorato e probabilmente è stata introdotta in Sicilia dai Greci. Se ne distinguono due cloni, uno coltivato principalmente nel Trapanese e l’altro in quasi tutta l’isola.
Carricante
Appartiene ai vitigni siciliani figli del vulcano. È infatti autoctono dell’Etna e rientra nella composizione dell’Etna DOC.
Malvasia di Lipari
È un’uva siciliana originariamente portata dai Greci. Oggi è coltivata prevalentemente nelle tre isole Lipari, Salina e Vulcano. Da essa si ricava la Malvasia Delle Lipari Passito DOC.
Verso i vitigni autoctoni siciliani e oltre!
Come abbiamo visto precedentemente, la Sicilia è caratterizzata da importanti produzioni derivanti da vitigni siciliani.
Ma per i vitigni Sicilia è una terra generosa. Offre la sua preziosa e variegata complessità climatica e territoriale anche a vitigni non autoctoni.
I vitigni nazionali diffusi in Sicilia sono i seguenti: Sangiovese, Barbera e Trebbiano. Sono coltivati anche vitigni internazionali come Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Merlot, Muller-Thurgau, Pino Nero e Syrah.
Ma la particolarità della viticoltura sull’isola la fanno i vitigni autoctoni siciliani!
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