In Valle d’Itria cosa vedere e cosa fare, per vivere una vacanza meravigliosa?
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In questa guida scoprirai cosa vedere in Valle d’Itria e cosa fare in questo splendido angolo di Puglia tra l’Adriatico e lo Jonio, rinomato per i suoi paesaggi collinari, trulli e masserie, borghi storici, e non solo.

 

Prima di tutto, dove ci troviamo esattamente? Geolocalizziamo il territorio. Dunque, la Valle d’Itria, anche conosciuta come la “valle dei trulli”, si trova nel cuore della Puglia, tra le province di Bari, Brindisi e Taranto, in un’area di circa 1.200 chilometri quadrati che coincide con la parte meridionale dell’Altopiano delle Murge.

Le città che appartengono al territorio sono Alberobello, Locorotondo e Noci, nella provincia di Bari; Ceglie Messapica, Cisternino, Martina Franca, Fasano, Ostuni, nella provincia di Brindisi; Grottaglie e Martina Franca, nella provincia di Taranto. Nello specifico, la Valle d’Itria identifica la campagna compresa tra Martina Franca, Locorotondo e Cisternino.

È in questi borghi che vedrai i famosi edifici e le case dai muri bianchi. Infatti, il bianco in Puglia è il colore predominante usato per varie ragioni, per tenere lontano il caldo estivo e per mantenere l’igiene attribuita alla calce dai tempi antichi, quando dilagava la peste. Da allora la calce ha assunto questo valore che permane nel tempo, anche per una questione di omogeneità stilistica.

 

 

 

Visitare la Valle d’Itria significa scegliere una meta molto amata, sia dai turisti italiani sia dagli stranieri, e per tanti aspetti: per il suo patrimonio storico e culturale; per la bellezza dei suoi borghi e per l’atmosfera che si respira; per i suoi immensi paesaggi naturali popolati da distese di vigneti e uliveti secolari su terra rossa, e per le tradizioni che si rivivono nelle feste e sagre locali.

Senza dimenticare la gastronomia tipica che si fregia di vini pregiati, come il Primitivo e il Negroamaro, e di specialità culinarie come le orecchiette, il capocollo di Martina Franca, la burrata, il pesce fresco e i frutti di mare.

In questa guida, ti accompagneremo in un tour alla scoperta del territorio, passando per i borghi più affascinanti, dando consigli su cosa vedere in Valle d’Itria e nei dintorni, anche per chi ha poco tempo.

Chi vuole prolungare il soggiorno, invece, potrà approfittare di tutte le occasioni per scegliere cosa fare in Valle d’Itria tra escursioni, degustazioni di vini e specialità, viaggi nel tempo con le visite storico-culturali, scoperte dell’arte locale o di quella naturale dei meravigliosi paesaggi pugliesi.

 

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Itinerario: ecco in Valle d’Itria cosa vedere!
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Preparati a vivere l’itinerario più avvincente per visitare la Valle d’Itria, creato considerando solo i borghi più belli. In linea di massima, per visitare tutto, è consigliabile dedicare almeno cinque giorni.

Ma puoi scegliere cosa vedere tra le tante idee che valgono tutte la pena, considerando la nostra selezione accurata. Inoltre, i paesini che consigliamo in questa guida sono tutti molto vicini tra loro.

 

1. Alberobello

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flickr, Mauro Astolfi

 

Il borgo è Patrimonio UNESCO dal 1996, conosciuto per i suoi trulli (circa 1500), le classiche case tradizionali pugliesi in pietra e con i tetti a cono, e non a caso è considerato la capitale dei trulli.

L’itinerario dei trulli parte dal Rione Monti, il quartiere che si trova su una collinetta; è il più famoso e con il maggior numero di trulli. Qui puoi anche girare per negozi e botteghe artigianali, assaggiare piatti tipici nelle trattorie del posto.

Nel Rione Monti puoi visitare la Chiesa di Sant’Antonio, a croce greca e con la classica forma conica dei trulli, che ospita le reliquie di Sant’Antonio di Padova.

A breve distanza si trova il Rione Aia piccola, più piccolo, tranquillo e residenziale, con centinaia di coni. Puoi proseguire per Casa Pezzolla, una grande casa formata da trulli collegati tra loro che ospita un museo di storia, cultura e architettura regionale.

 

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flickr, pydum

 

Casa D’Amore, in via Monte Nero, è la prima struttura a calce di Alberobello risalente al 1797, nonché primo municipio cittadino legato al riconoscimento ufficiale della città; Casa-Museo del Trullo Sovrano, l’unica struttura a due piani (14 metri di altezza).

Per apprezzare una meravigliosa vista panoramica sul centro storico del borgo, invece, raccomandiamo il Belvedere Santa Lucia.

Un piccolo accenno all’origine dei trulli: i trulli nascono come abitazioni precarie, per volere dei conti di Conversano, gli Acquaviva d’Aragona, per evitare di pagare la tassa istituita dal Regno di Napoli, per ogni nuovo insediamento urbano. Quindi non dovevano apparire come residenze di un centro abitato e venivano costruite sovrapponendo pietre senza utilizzare alcun legante.

 

2. Locorotondo

locorotondo cosa vedere
flickr, Salvo Mammana-jpg

 

In Valle d’Itria si trova anche Locorotondo, il cui nome latino “locus rotundus”, Luogo Rotondo, rispecchia la sua morfologia sin dall’anno mille, data in cui sorse il primo centro abitato.

Oggi il borgo è considerato uno tra i più belli d’Italia, premiato con la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, per il suo caratteristico centro storico con le chiesette e le case bianche con le “cummerse”, i tetti a falde piane che creano quell’atmosfera suggestiva di cui non ci si dimentica più.

Da non perdere, Piazza Vittorio Emanuele, piazza ottocentesca dove affacciano edifici storici, le chiese più importanti e particolari, come la Chiesa Madre di San Giorgio, con la sua cupola alta 35 metri. A poca distanza si trova la Chiesa di San Nicola, con un bellissimo soffitto affrescato; la più antica di Locorotondo è la Chiesa Madonna della Greca, riconoscibile per la sua facciata con un grande rosone in pietra.
Nei pressi della Chiesa Madre di San Giorgio si trova Palazzo Morelli, impossibile da non vedere per la sua bellezza, che attirerebbe anche lo sguardo più distratto.

Da Locorotondo si può ammirare tutta la Valle d’Itria, raggiungendo il punto panoramico di Lungovalle-Via Nardelli-Lungomare, da via Nardelli. Non troverai il mare, qui, ovviamente, ma tanta tanta natura…

Passeggiando per il centro storico, nel dedalo di vie e vicoletti, puoi scoprire botteghe di artigianato tipico e piccole trattorie dove mangiare specialità locali. Ma soprattutto puoi assaggiare il vino locale nelle cantine del borgo. Infatti, Locorotondo è rinomato per la produzione di vini pregiati, come il Locorotondo DOP.

 

3. Ostuni

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In Val d’Itria cosa vedere, se non Ostuni? Conosciuta anche come la “Città Bianca del Salento” per le sue case dipinte di bianco, si trova su tre colli, a circa 8 chilometri dalla costa adriatica, abbracciata da distese di ulivi.

Una volta entrati nel cuore del borgo, il tipico scenario torna a incantare per la sua atmosfera: case in bianco, vicoli stretti e intricati che nascondono angoli particolari, archi medievali e scalinate, ristorantini e botteghe artigianali.

Tra le principali attrattive di Ostuni, da non perdere la Cattedrale di Ostuni, l’Obelisco di Sant’Oronzo, il Parco Dune Costiere.

Per gli amanti del belvedere, raggiungendo la parte più alta del borgo, si possono scorgere panorami spettacolari, viste sul mare e sulla campagna circostante.

Consigliamo di percorrere l’itinerario dei giganti per scoprire gli ulivi pluricentenari della zona, alberi secolari imponenti.

 

4. Cisternino

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flickr, max for

 

Un altro bel borgo da visitare in Valle d’Itria, anche in mezza giornata essendo molto piccolo, è Cisternino, detto il “Borgo che dondola” per le sue altalene.

Dal 2021, infatti, sono comparse altalene colorate tra angoli e vicoli, nei pressi dei negozi, con aforismi stampati e dedicate a personaggi storici e iconici come Frida Kahlo, Rino Gaetano, Leonardo da Vinci, Federico Fellini, Sophia Loren…

Anche qui le case sono tutte in bianco, e le piccole vie si intrecciano creando labirinti dall’atmosfera suggestiva, confluendo nelle piazzette del borgo. Se passeggiando ti arriva l’odore di carne alla brace, sappi che si tratta delle tradizionali “bombette”, una specialità gastronomica locale. Un’altra tipicità del luogo sono i centrini all’uncinetto.

Un giro nel borgo ti porterà alla scoperta dei suoi 5 quartieri.
Da non perdere, Piazza Vittorio Emanuele con la sua altissima Torre dell’Orologio e, sicuramente, la Chiesa Madre di San Nicola, per il valore delle sue opere d’arte, un fonte battesimale del Cinquecento e la Madonna col bambino scolpita in pietra.

 

5. Martina Franca

piazza di roma martina franca
Flickr, Jan Sluijter

 

Nella provincia di Taranto si trova Martina Franca, nota per i suoi splendidi edifici barocchi, al punto che è stata coniata l’espressione “barocco martinese” per intendere lo stile barocco tipico del borgo.

Da non perdere a Martina Franca il centro storico con i suoi trulli, le chiese, tra cui la Basilica di San Martino nella piazza principale della città, riconoscibile per la sua facciata in stile barocco e con interni decorati con stucchi e affreschi, e i palazzi nobiliari come Palazzo Ducale, che ospita anche il Museo del Bosco delle Pianelle e il Museo di Filippo I D’Angiò.

Una visita dal sapore archeologico è invece quella che si può fare raggiungendo la Grotta di Monte Fellone, che ospita alcuni ritrovamenti risalenti al neolitico.

 

6. Grottaglie

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flickr, Charles Woollam

 

Sul pendio di una delle colline delle Murge sorge Grottaglie, uno dei borghi più popolosi della Valle, famoso per il vino e per le ceramiche. Quest’ultima caratteristica le è valsa la definizione di “Città delle Ceramiche”, per la tradizione centenaria di questa arte, alla quale è dedicato un intero quartiere dove trovare le botteghe dei maestri ceramisti e il Museo della Ceramica.

Ecco cosa vedere a Grottaglie:

  • il Centro Storico tra stradine, antichi palazzi, chiese storiche e le tipiche case bianche decorate con i murales. Grottaglie è nota per i suoi murales colorati che decorano le facciate delle case con scene di vita quotidiana, paesaggi e personaggi.
  • il Quartiere delle Ceramiche con i laboratori e le botteghe dei ceramisti che lavorano la ceramica
  • il Museo della Ceramica nel Castello Episcopio, una tappa imperdibile per conoscere la storia e l’evoluzione della ceramica locale.
  • il Castello Episcopio risalente al XIII secolo, oggi sede del Museo della Ceramica.
  • Chiesa di San Francesco de Geronimo e quella della Madonna del Carmine, costruita su un’antica grotta.

 

 

7. Fasano

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flickr, Pasquale Milite

 

Fasano, a metà tra la provincia di Bari e il Salento, è la meta ideale se cerchi una vacanza completa, tra storia, natura e mare. Infatti, sebbene non vi sia uno sbocco diretto sul mare, il territorio abbraccia tratti costieri peraltro riconosciuti Bandiera Blu.

Se ti trovi a passare da queste parti, consigliamo di visitare il centro storico, famoso per le sue stradine talmente strette che, si dice, non fanno passare neanche i raggi solari.

Passeggiando si incontrano le tante chiesette, tra cui la chiesa madre di San Giovanni Battista con la caratteristica facciata in tufo locale. Punto d’incontro cittadino è Piazza Ciaia, dove affacciano palazzi nobiliari, la Torre dell’Orologio e il Palazzo Balì, sede del municipio.

Da non perdere, il Parco Archeologico di Egnazia, un sito archeologico risalente all’età del bronzo, tra i più importanti in Puglia.

Merita anche la Riserva Naturale di Torre Guaceto, una riserva marina e area protetta dove ammirare flora e fauna locale, fare snorkeling, trekking o godersi la spiaggia.

A Fasano si trova anche Il primo zoo-safari d’Italia e uno dei più grandi d’Europa (140 ettari di estensione) – Zoosafari Fasanolandia. La visita è perfetta per le famiglie con bambini.

Tempo permettendo, vale la pena dedicare una visita alla Selva di Fasano, una frazione nota per le sue incantevoli ville, tra cui la più famosa è il Minareto, residenza signorile del 1912 in stile orientale e una torre da cui prende il nome. Dalla cima della collina si può godere una vista panoramica sulla pianura di ulivi e macchia mediterranea, che si estende fino al mare.

Da non perdere, la Chiesetta Madonna del Carmelo e il Trullo del Signore, un imponente trullo situato su Viale Toledo, la via principale.

 

8. Grotte di Castellana

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flickr, Angelo Zinzi

 

Le Grotte di Castellana, grotte carsiche con formazioni stalattitiche e stalagmitiche, sono tra le più belle e importanti d’Italia e si trovano alle porte della Valle d’Itria, a pochi chilometri dai borghi di Alberobello e Cisternino.
Si possono visitare con un’escursione guidata a circa 70 metri di profondità lungo un percorso di 3 Km.

 

9. Ceglie Messapica

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flickr, Viajero Italico

 

È una delle città più antiche della Puglia, la cui fondazione sembra risalire al popolo dei Messapi.

Iniziamo il nostro tour dal centro storico, dove passeggiare tra i vicoletti con le tipiche case bianche. Da non perdere, Piazza del Plebiscito con la Torre dell’Orologio e il Castello Ducale, in posizione elevata, ex struttura difensiva medievale.

Trattandosi di un borgo molto antico, non stupisce che nel territorio vi siano diversi siti archeologici, specchie, necropoli, grotte carsiche con resti risalenti all’epoca messapica.

Le “specchie” sono costruzioni megalitiche tipiche del Salento, realizzate con pietre accatastate senza l’uso di malta (tecnica definita “a secco”). In genere, la loro forma è circolare o ellittica, e sembra siano nate come punti di riferimento/sorveglianza nel territorio, o come luoghi di sepoltura.

In zona si possono fare diverse escursioni, come quelle alle Grotte di Montevicoli (a circa 1.5 km dal centro di Ceglie Messapica) e alla Grotta di San Michele.

 

10. Noci

Tra Bari e Taranto si trova Noci, un piccolo borgo arroccato su una collina nel territorio delle Murge.

Il suo centro storico è sicuramente una meta imperdibile per la sua ricchezza artistica e architettonica. Da visitare la bellissima Chiesa Matrice, Santa Maria della Natività, risalente al ‘300, con un’antica facciata tardo-gotica di grande impatto. Ma il simbolo del paese è la Torre dell’Orologio (o Torre civica).

Girando per il centro storico, l’occhio cadrà senz’altro sui piccoli cortili aperti che si affacciano sui vicoletti. Ebbene questi si chiamano “gnostre”.

 

Visitare Valle d’Itria e dintorni
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Se avanza tempo, puoi proseguire con un tour nei dintorni della Val d’Itria.

A 39 min (37,4 km) dal territorio si trova Polignano a Mare, una località che sorge su scogliere a strapiombo sul mare Adriatico, con un bellissimo centro storico e grotte marine naturali disseminate lungo la costa.

A soli 32,1 km si trova Monopoli, altra famosa cittadina di mare lungo una fascia costiera di circa 13 chilometri con una distesa di spiagge bianche e calette nascoste, considerato lo sbocco naturale sul mare.

Infine, tempo permettendo, nei dintorni della Valle d’Itria si possono visitare le città più importanti della Puglia, Bari, Taranto, Manduria, Lecce, e immergersi nella splendida regione del Salento.

Un salto in Basilicata, si può fare… A soli 1 ora 15 min (75,5 km) si trova Matera, conosciuta come una città ricca di storia e cultura, ma famosa più che altro per le abitazioni chiamate “Sassi”, scavate nella roccia, patrimonio UNESCO.

 

Le spiagge più vicine

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flickr, toño Delavita

 

La Valle d’Itria è una regione dell’entroterra che, come premesso, non ha un affaccio sul mare. Tuttavia, estendendosi da una parte all’altra della regione, arriva fino alla costa, e in poco tempo, da qui, è possibile raggiungere alcune spiagge della costa adriatica.

  • Spiaggia di Rosa Marina nei pressi di Ostuni
  • Spiaggia di Torre Canne nella frazione di Fasano
  • Spiagge di Monopoli con la spiaggia Lama Monachile
  • Spiagge di Torre Guaceto
  • Spiagge di Polignano a Mare
  • Costa Merlata
  • Pantanagianni

Per quanto riguarda la costa ionica, le spiagge di Taranto e quelle del Salento sono un po’ più lontane, ma sono raggiungibili in circa un’ora di auto. Tra le più belle, quelle di Porto Cesareo, Gallipoli e Punta Prosciutto.

 

Cosa fare in Valle d’Itria
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Dopo aver visto cosa vedere nella Valle d’Itria, è tempo di scoprire cosa fare in questo territorio ricco di iniziative. Tutto dipende dagli interessi, dalle passioni personali, e dalla voglia di condividere alcuni momenti con chi ci accompagna in vacanza.

Dunque, per gli appassionati dello shopping, nei borghi menzionati si può girare tra negozi e botteghe artigianali dove si lavorano materiali come la ceramica, la pietra, il legno, il cuoio.

Chi vuole degustare le specialità culinarie, può trovarne a iosa nei punti dedicati allo street food, nei locali dove fare aperitivi, nelle trattorie locali tipiche o nelle cantine ed enoteche.

La Valle d’Itria, ma tutto il territorio collinare delle Murge, offre tante opportunità di escursioni in barca, nella natura, tra passeggiate, trekking, tour in bicicletta, a cavallo.

Nei paragrafi precedenti, dedicati ai borghi, abbiamo visto le escursioni che si possono fare a Martina Franca e a Fasano. Anche nel territorio di Ceglie Messapica si trovano diversi parchi naturali come il Bosco Inserti, l’Area Naturale Foggia di Sant’Anna e il Parco Provinciale di Contrada Montecchie.

 

Enogastronomia locale

cosa mangiare in valle d'itria
flickr, Leo M – bombette

 

Siamo in Puglia, una terra rinomata per le sue delizie enogastronomiche, ecco perché possiamo senz’altro dedicare una tappa agli assaggi delle specialità locali.

Per i veri appassionati dei sapori pugliesi, consigliamo le esperienze immersive delle degustazioni di vino e dei prodotti tipici, ma anche i più divertenti e appassionanti corsi di cucina, che insegnano a trasformare gli ingredienti in piatti fatti e finiti, da rifare anche a casa.

Cosa assaggiare in Valle d’Itria?

Eccoci pronti, partiamo dai dolci. Tra i più classici, le paste di mandorle, il Biscotto di Ceglie, i “Sasanelli”, le “Tette delle Monache” (o Sospiri pugliesi), il Pasticciotto – originario di Lecce e diffuso anche in Valle d’itria -, gli Spumoni di Alberobello.

Proseguiamo con i prodotti tipici come i formaggi, il capocollo di Martina Franca, presidio Slow Food, un salume tipico realizzato con carne di maiale stagionata, insaporita con spezie e aromi, e poi sottoposto a un processo di stagionatura; l’olio extravergine e i vini locali: Vino Valle d’Itria IGT, il Locorotondo DOC, il Martina Franca DOC, Ostuni DOC, Aleatico di Puglia DOC.

Tra i piatti da non perdere, le orecchiette, le fave con cicorie, le bombette (involtini ripieni di carne di maiale con formaggio, pancetta, erbe aromatiche e spezie poi arrostiti o grigliati).

 

Eventi più importanti
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Ecco alcuni tra gli eventi più apprezzati che si tengono nella Valle d’Itria:

  • Festival della Valle d’Itria – Martina Franca (giugno)
  • Festival Costa dei Trulli – Monopoli (agosto)
  • Ceglie Food Festival – Ceglie Messapica (agosto)
  • Sagra della Bombetta e della Bruschetta al Tartufo (agosto) / Sagra dell’Olio e del Vino (agosto) / la Sagra delle Orecchiette (agosto) / la Sagra della Trippa e Festival dei Sapori (agosto) / la Sagra dell’Uva e Festival dei Sapori (settembre) – Cisternino
  • Sagra del Vino Novello (novembre) / la Sagra Pirotecnica della Valle d’Itria (agosto) / Sagra Gnumeredde Suffuchete (agosto) / Sagra della Cialledd (agosto) – Locorotondo
  • Sagra della Frisella e del Vino – Putignano (luglio)

 

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flickr, Giuseppe Cardone

 

Come arrivare in Valle d’Itria
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In Valle d’Itria si può arrivare in auto, in treno, o aereo.

In auto, si può percorrere l’autostrada A14 e poi prendere l’uscita Bari Nord o Taranto, a seconda della destinazione da raggiungere. Da qui è possibile seguire le indicazioni per i vari comuni della Valle d’Itria, come Alberobello, Locorotondo o Martina Franca.

In treno, si può prendere una linea ferroviaria per raggiungere la stazione di destinazione, tra Alberobello, la stazione di Martina Franca o la stazione di Ostuni.

Se si sceglie l’aereo, si può atterrare all’aeroporto di Bari-Palese – Aeroporto di Bari-Karol Wojtyła – o all’aeroporto di Brindisi. Dall’aeroporto è possibile noleggiare un’auto o prendere un treno per raggiungere la Valle d’Itria.

Ora che sai cosa vedere in Valle d’Itria, non ci resta che augurarti un buon viaggio in Puglia! 😍

 

Foto copertina: ricardo-gomez-angel, unsplash

Foto in evidenza: matteo-galeazzi, unsplash

 

L’autore

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