In fatto di vini bianchi Campania è una terra dalla lunga storia e grande biodiversità. Ecco la guida per conoscere, degustare e abbinare i vini bianchi campani pregiati!
La Campania è stata la culla della viticultura della penisola italiana. Tra colline, montagne e una piccola porzione di pianure, il territorio campano è sempre stato un territorio fertile che ha favorito la crescita di circa 100 vitigni autoctoni, posizionando la regione come prima mondiale per quantità di cultivar locali.
Sei curioso di conoscere il grande patrimonio enologico di questa regione? Seguimi nell’articolo per scegliere il vino bianco campano pregiato adatto ad ogni occasione!
Vini Bianchi Campania: la Storia
La tradizione dei vini di Campania è molto antica, probabilmente diverse cultivar furono importate dall’Antica Grecia, fra cui l’Aglianico, il Greco Bianco, la Falanghina, il Fiano, il Biancolella e il Piedirosso.
Le tecniche antiche della cultura della vite si possono ritrovare nelle campagne con il sistema di allevamento ad alberello rimasto invariato nel tempo per alcune cultivar.
Il periodo dell’Impero romano fu il più florido per i vini della Campania: Pompei divenne un centro commerciale importante per lo smercio del vino e tutt’oggi i numerosi affreschi, riportati alla luce, raffiguranti scene di genere delle osterie locali, ne affermano l’importanza nella vita quotidiana degli antichi romani.
Imperatori romani prediligevano il vino della Campania ed illustri poeti come Virgilio e Plinio il Vecchio esaltavano le virtù del Falerno, un vino molto celebre all’epoca, che poi perse importanza con la caduta dell’Impero romano.
Del resto tutto lo splendore dell’enologia campana crollò nel Medioevo poiché la regione in questo periodo non fu coinvolta nell’opera di conservazione della viticultura dei monasteri.
Nonostante ciò, in questo periodo venne incoraggiata la produzione di spumanti nella zona di Aversa grazie alla scoperta dell’Asprinio, uva dal carattere acido.
Nel Rinascimento vi fu la ripresa del vino tipico campano che, nonostante i successivi periodi bui, tra cui la decimazione delle viti causata dalla fillossera, tutt’oggi fanno parte di una delle più interessanti tradizioni vitivinicole italiane.
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Il vino bianco campano oggi
Tutta la regione vanta una buona produzione vitivinicola, ma le zone a maggiore coltivazione di vini tipici della Campania sono la provincia di Avellino e quella di Benevento. Interessanti anche la provincia di Aversa e di Caserta, il territorio del Vesuvio e l’Isola d’Ischia.
I migliori vini campani rossi quali l’Aglianico, il Taburno, il Taurasi e il Falerno definiscono nell’immaginario comune la viticoltura della zona, in realtà diversi vini bianchi campani compongono l’egregio patrimonio di produzione vinicola di questa regione.
La superficie vitata della Campania raggiunge i 24.000 ettari circa e si estende prevalentemente su paesaggi collinari (circa il 51% sul totale).
Non sono poche le certificazioni di vini rossi e vini bianchi campani che hanno ottenuto queste terre.
La regione può vantare 4 vini campani DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita): il Taurasi DOCG, primo vino rosso campano pregiato ad ottenere la certificazione e per molti anni l’unico; il Greco di Tufo DOCG e il Fiano di Avellino DOCG, due vini bianchi campani dalle origini antiche; l’Aglianico del Taburno DOCG ultimo fra i vini DOCG Campania ad ottenere la denominazione.
Ben 14 sono i vini DOC Campania (Denominazione di Origine Controllata):
- Ischia
- Capri
- Vesuvio
- Cilento
- Falerno del Massico
- Castel San Lorenzo
- Aversa
- Penisola Sorrentina
- Campi Flegrei
- Costa d’Amalfi
- Galluccio
- Sannio
- Irpinia
- Casavecchia di Pontelatone
- Falanghina del Sannio
Sono invece 10 i vini campani IGT (Indicazione Geografica Tipica) che sostengono la prolifica qualità della produzione di vino della zona, fra cui troviamo:
- Colli di Salerno
- Dugenta
- Epomeo
- Paestum
- Pompeiano
- Roccamonfina
- Beneventano
- Terre del Volturo
- Campania
- Catalanesca del Monte Somma
I vitigni campani
Come si può notare, molti vini campani pregiati sono prodotti con uve a bacca bianca da cultivar autoctone.
Non possiamo che ricordare le più famose: l’Asprinio, il Greco, il Fiano, la Falanghina, la Coda di Volpe (chiamato Caprettone, è un vitigno antico utilizzato per il taglio per uve dalla spiccata acidità tipica dei terreni vulcanici), il Pallagrello bianco, la Forastera e il Biancolella (questi ultimi due vitigni della Campania sono tipici di Ischia).
Nei comuni salernitani si trovano piacevoli sorprese in merito ai vitigni della Campania come il Ripolo, la Ginestra chiamata Biancazita o Biancatenera e il Pepella che, pur essendo varietà sempre meno in uso, compongono uno dei vini campani bianchi pregiati: il Costa d’Amalfi Bianco DOC.
Per i vini bianchi Campania significa mineralità, buona acidità ed intensi profumi.
1. Vini campani bianchi da abbinare al pesce
Un classico della costa e delle isole campane, l’abbinamento che tutti si aspettano ammirando il panorama della costiera amalfitana: i piatti di pesce tradizionali della zona esigono vini campani bianchi.
Greco di Tufo DOCG
Originariamente era coltivato nella zona di Napoli e successivamente nella provincia di Avellino in un’area piccola caratterizzata da terreno argilloso e calcareo (Comune di Tufo). Per questo vino bianco Campania vuol dire un grande terroir con caratteri minerali e capacità di evolvere nel tempo.
Si abbina elegantemente a crostacei e dentici ma anche a funghi porcini, sformati di verdura e formaggi molli. Fra i piatti tipici della tradizione campana a cui abbinare una bottiglia di Greco di Tufo DOCG troverai sicuramente il baccalà alla napoletana, i calamari in umido e aragoste alla cardinale.
La versione spumante è particolarmente adatta a primi piatti di pesce, crostacei alla griglia e al polpo alla napoletana, piatto tipico del luogo.
Aversa Asprinio DOC
Coltivato nelle campagne in Provincia di Aversa, questo vino bianco della Campania è rinomato per la sua freschezza (acidità) e per il suo leggero aroma citrico. Giallo paglierino con riflessi verdolini è un vino bianco campano molto secco.
La spiccata acidità e la nota minerale lo rende adatto alla produzione di spumanti sia con metodo classico che con metodo charmat.
Adatto a crostacei, zuppe a base di pesce, totani alla sorrentina, ostriche e crostacei. Anche i fritti di pesce sono un ottimo abbinamento.
Anche il Fiano di Avellino DOCG e due rinomati vini bianchi campani DOC, il Falerno del Massico bianco DOC e la Falanghina del Sannio DOC, possono essere un’ottima scelta in abbinamento a crudi di mare, crostacei e pesce alla griglia ma verranno approfonditi più avanti.
2. Vini bianchi Campani DOC da abbinare alla carne
Falerno del Massico Bianco DOC
Questo vino bianco campano pregiato viene prodotto in provincia di Caserta, per l’85% Falanghina e per il restante vitigni campani autoctoni. Ha un colore giallo paglierino con riflessi verdognoli ed un profumo fruttato con note tropicali.
Si abbina perfettamente a carni rosse o carni ovine speziate e aromatizzate, carni brasate e formaggi dal gusto deciso come pecorini stagionati o formaggi piccanti.
Castel San Lorenzo Bianco DOC
Dal Trebbiano Toscano e la Malvasia Bianca (e in minima parte da altri vitigni campani) nasce un vino giallo paglierino, con odore vinoso, in bocca asciutto e fruttato con una buona acidità ed un finale amarognolo.
Può accompagnare timballi, polpettoni, lasagne alla napoletana e sartù di riso.
3. Vini bianchi da aperitivo
Falanghina del Sannio DOC
Questo vino bianco della Campania viene prodotto nel territorio beneventano che si divide in quattro sottozone: Solopaca, Guardia Sanframondi o Guardiolo, Taburno e Sant’Agata dei Goti.
È possibile trovarlo nella versione ferma, di color giallo paglierino o spumante, leggermente più chiara. La freschezza e il profumo floreale e fruttato di questo vino bianco della Campania si presta bene ad un aperitivo.
Lacryma Christi del Vesuvio DOC
Il territorio vulcanico delle zone del Vesuvio favorisce la coltivazione della vite trattenendo l’umidità e permettendone così la crescita anche in mancanza di innaffiamento.
I vitigni campani autoctoni utilizzati sono Falanghina e Coda di Volpe. Il territorio peculiare dona caratteristiche uniche a questo vino bianco della Campania.
Non ci sono forse in Campania vini dalla storia più affascinante. Non per niente la leggenda sul nome di questo vino narra che Lucifero rubò un pezzo del paradiso e sprofondò all’inferno creando la voragine da cui sorse il Vesuvio. Gesù in seguito riconobbe il paradiso rubato nel Golfo di Napoli e dalle sue lacrime nacquero i vigneti di questo famoso vino bianco campano.
Nella leggenda e nella realtà, questo vino è estremamente legato al territorio vesuviano.
Il Lacryma Christi del Vesuvio è un vino bianco campano giallo paglierino, fresco e minerale. Ottimo per un aperitivo!
Non farti scappare l’esperienza che ti propone Italia Delight del pranzo-degustazione di Lacryma Christi del Vesuvio con vista sulle vigne e sulla magnifica isola di Capri.
4. Il vino bianco della Campania a tutto pasto
Ischia DOC Biancolella
Uve Biancolella compongono un vino bianco campano con sentori fruttati e floreali, dal finale ammandorlato. La produzione è riservata all’Isola di Ischia e a Napoli.
Un pasto a base di pesce è sicuramente una combinazione azzeccata.
5. Vini bianchi campani pregiati da dolce
Irpinia Fiano Passito DOC
Il territorio dell’Irpinia regala un ottimo vino passito profumato dal gusto di frutta secca e marmellata. L’abbinamento perfetto è con dolci a base di pasta di mandorla e la tipica cassata napoletana.
Zingarella Moscato di Baselice IGT
Al confine tra la Campana e la Puglia, avviene la produzione di questo vino bianco campano da uve moscato giallo.
Il vino è un bianco passito con profumi di frutta candita, albicocca e datteri. Perfetto per accompagnare una pastiera napoletana o dolci di pasta di mandorla.
6. Il vino bianco Campania da invecchiamento
Fiano di Avellino DOCG
Il Fiano di Avellino è un vino bianco della Campania apprezzato fin dal Medioevo.
Interessanti note di nocciola si distinguono all’olfatto e al gusto si fa strada tra l’aroma di pera, miele e frutta secca. Si presta ad un invecchiamento di massimo 10 anni (anche il Greco di Tufo può ottenere vantaggi da un invecchiamento di questa durata).
Questo vino bianco della Campania valorizzerà straordinari piatti di pesce.
Degusta il vino bianco campano pregiato, in cantina!
Se ti piacciono i vini bianchi Campania vuol dire esplorare una terra ricca di esperienze enogastronomiche, da vivere con Esperti del gusto selezionati.
Dalle passeggiate fra i filari ai tour in cantina e aperitivi con viste spettacolari.
Immaginatevi il profilo di Ischia o Capri davanti a voi, o l’imponenza del Vesuvio sul Golfo di Napoli.
Alle falde del Vesuvio, a Trecase, si trova una piccola azienda biologica che produce vino fin dal secondo dopoguerra. Qui è possibile scoprire le tradizioni napoletane a lezione di cucina preparando la parmigiana alla napoletana e altri piatti della tradizione, sorseggiando i vini tipici campani dell’azienda.
L’esperienza che puoi prenotare comodamente sul sito di Italia Delight si concluderà con la degustazione dei piatti preparati e di 5 tipologie di Lacryma Christi.
Le campagne della zona interna non sono meno belle e la magnifica Pompei merita la visita almeno una volta nella vita.
Proprio qui potrai scoprire il vino e la cucina nell’Antica Pompei grazie all’esperienza proposta da Italia Delight. Potrai anche immergerti negli autentici vini del Vesuvio e sapori grazie alle vigne, alle strutture antiche conservate (tra cui una necropoli ed un casale del 1780 dove tutt’oggi si produce vino) e alla cantina di una storica azienda agricola a pochi passi dal sito Archeologico di Pompei.
Sono tante le attrazioni della Campania e sono tante le motivazioni per visitare queste terre ricche di storia, arte, cibo e vino.
Come hai visto, in fatto di vini bianchi Campania saprà stupirti con mille attrazioni! Se ti è piaciuto l’articolo sui vini bianchi campani a cura di Nur Migahed, scopri tutte le esperienze e parti per la Campania con Italia Delight!
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