Alla scoperta dei vini piemontesi
vini del piemonte

I vini piemontesi DOC e DOCG, da conoscere e degustare! Ecco una breve guida, che ti spiega la storia dei migliori vini in Piemonte ed i possibili abbinamenti

 

La storia dei vini piemontesi ha origine molti anni fa ai tempi dei greci. Questo popolo sfruttava i porti dell’attuale Liguria per entrare nel territorio ed importare barbatelle e talee, che non erano altro che i primi vitigni del Piemonte.

La svolta più importante per la viticoltura in Piemonte avvenne grazie al famoso Camillo Benso, conte di Cavour. Fu grazie a lui che il Barolo (vino DOCG del Piemonte) ottenne fama di vino pregiato. Cavour, infatti, decise di piantare 200.000 viti di Nebbiolo nel Castello di Grinzane.

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Vino piemontese e territorio

Il ruolo del Piemonte nello sviluppo dell’enologia italiana è stato fondamentale. Ad oggi, in questa regione, nascono alcuni tra i migliori vini d’Italia grazie anche alla copertura su tre lati fornita dalle Alpi, che permettono di avere un clima perfetto per la coltivazione della vite.

Il Piemonte offre condizioni climatiche davvero ottimali. Il territorio piemontese, infatti, è caratterizzato dall’arco alpino, da aree collinari specialmente nella zona di Monferrato e da aree pianeggianti che non sono destinate alle coltivazioni di vigneti.

Il clima continentale è soprattutto dettato dagli sbalzi termici e l’umidità. Questi fattori consentono di ottenere vini piemontesi eccellenti. I sistemi di coltivazione nel Piemonte sono di due tipi ben precisi: il Guyot e la Pergola.

 

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Zone di produzione

Le aree più famose di produzione dei migliori vini del Piemonte sono:

Zona Pedemontana tra Saluzzo e Torino – Qui troviamo il famoso Nebbiolo, considerato di pregio e adatto per vini rossi del Piemonte da invecchiamento e di alta qualità. In questo caso, però, è più un nebbiolo di montagna essendo posizionato verso la Valle d’Aosta.

Monferrato – Il suo territorio, quasi esclusivamente di natura collinare, è compreso all’interno delle province di Alessandria e Asti. Si estende verso sud fino ad arrivare ai piedi dell’Appennino ligure. Il 22 giugno 2014, durante la 38ª sessione del comitato UNESCO, è stato ufficialmente incluso assieme a Langhe e Roero nella lista dei beni del Patrimonio dell’Umanità.

Roero – La zona del Roero è prevalentemente collinare ed è coltivata principalmente a frutteto e vigneto. Le Rocche del Roero costituiscono una caratteristica peculiare del paesaggio e sono meta di moltissimi visitatori.

Langhe – Dal paesaggio mozzafiato, quest’area è dotata di distese verdi ed è divisa in:

  • Langhe a bassa quota: zona con quote genericamente inferiori ai 600 m; territorio di vini e tartufo (rinomato il tartufo bianco di Alba).
  • Langhe ad alta quota: zona con quote fino agli 896 m. Parte fondamentale della Langhe per la coltivazione della pregiata varietà di nocciole tonda gentile delle Langhe.
  • Langhe Astigiane: zona nel sud della provincia di Asti, con un picco di 851 m nel comune di Serole.

Alto Piemonte – Un’area caratterizzata soprattutto dalla produzione di vini rossi del Piemonte da Nebbiolo. Fra le zone più celebri per questi vini, ricordiamo Ghemme, Gattinara e la DOC Carema.

 

I vini piemontesi

In primo luogo, dobbiamo considerare alcune caratteristiche e dati importanti nella produzione dei vini del Piemonte. Il primo fattore da considerare è la superficie vitata, pari a 48.100 ettari di cui: Montagna: 43%, Collina: 30%, Pianura: 27%.

In secondo luogo, la produzione totale, che è pari a 2.580.000 ettolitri di cui: Vini DOP 81%, Vini DOCG 19%, Vini IGP 0%.

Da qui si suddividono i vini rossi piemontesi e rosati pari al 60% della produzione e vini tipici piemontesi bianchi pari al 40%.

Un’altra caratteristica importante è la considerazione delle diverse denominazioni presenti in Piemonte: i vini DOCG sono 16, i vini DOC 42 e vini IGT 0 (non esistono vini con questa denominazione perché il Piemonte vi ha rinunciato).

 

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Fino alla prima metà del Novecento, la produzione era costituita principalmente da vini dolci, anche perché a livello commerciale i vini dolci si conservavano di più pur essendo esportati via mare dalla repubblica marinara di Genova.

Ad oggi i vitigni coltivati in Piemonte sono perlopiù a bacca nera, come il Nebbiolo che è un vitigno originario considerato di pregio. Le tipologie dei vini sono tantissime e tra le più riconosciute ci sono anche tipologie di vino rosso piemontese come il Barbera, il Dolcetto, la Croatina, la Freisa, il Bonarda, le Malvasie a bacca nera.

Tra i vitigni a bacca bianca non possiamo non citare gli autoctoni Cortese, Erbaluce ed il Moscato bianco.

Sono più di 50 le tipologie dei vini piemontesi pregiati (DOC e DOCG), che ad oggi sono famosi e venduti in tutto il mondo.

 

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Elenco dei Vini DOCG

 

1. ALTA LANGA

Tra i vini DOCG, spicca per il suo colore da giallo tenue ad oro intenso, un odore fragrante e un sapore sapido.

 

2. ROERO ARNEIS

Di colore paglierino con riflessi leggermente ambrati, questo vino ha un odore delicato e fresco con un sapore asciutto, amarognolo.

 

3. BARBERA D’ASTI

È tra i vini rossi del Piemonte più degustati. Ha un odore intenso e un sapore asciutto che con l’invecchiamento diventa più gradevole.

 

4. BARBERA DEL MONFERRATO SUPERIORE

Si distingue fra i vini rossi piemontesi per il colore rosso rubino, un odore vinoso, un sapore asciutto ed a volte frizzante.

 

5. BARBARESCO

È un vino rosso del Piemonte con odore intenso simile ai frutti del sottobosco, un sapore asciutto e armonico.

 

6. BAROLO

È tra i vini piemontesi più famosi in tutto il mondo. Si produce con le uve di Nebbiolo delle sottovarietà Michet, Lampia e Rosé maturate in una ristretta zona delle Langhe che fa capo a Barolo in provincia di Cuneo. Ha un colore rosso granato con riflessi arancioni, un profumo caratteristico, gradevole e intenso. Ha un sapore asciutto e robusto. La gradazione minima di questo rosso piemontese è 13°, con un invecchiamento obbligatorio di tre anni e cinque anni per la “riserva”.

La denominazione Barolo chinato è consentita per il vino aromatizzato, preparato utilizzando come base il Barolo.

Le annate migliori sono quelle del 1947, 1971, 1982, 1990, 1997, 1999, 2001 e, infine, l’annata 2004.

 

7. CORTESE DI GAVI

Questo vino del Piemonte ha un colore paglierino più o meno intenso, con un odore delicato e un gusto fresco.

 

8. ERBALUCE

Di colore giallo paglierino, ha un odore che ricorda i fori di campo e un sapore secco.

 

9. GATTINARA

È tra i vini rossi piemontesi pregiati, di colore rosso granato tendente all’aranciato. Ha un odore delicato e un sapore asciutto con un fondo amarognolo.

 

10. GHEMME

È un vino rosso Piemonte DOCG intenso con riflessi mattonati dopo lunga maturazione, profumo di violette e un gusto amarognolo alla fine.

 

11. MOSCATO

Si tratta di un vino dal colore giallo paglierino brillante, con un profumo intenso ed aroma muschiato. In bocca è delicatamente dolce, gradito anche come una bevanda estiva rinfrescante.

 

12. DOGLIANI

Questo vino ha un colore rosso rubino, un sapore asciutto e ammandorlato. L’odore che rilascia è molto fruttato.

 

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Elenco dei Vini DOC

Una lista dei diversi tipi di vini Piemonte DOC, che vale assolutamente la pena provare:

 

1. LANGHE ARNEIS

Il Langhe Arneis è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Cuneo. Di colore paglierino, ha un odore intenso con un sapore fresco e asciutto.

 

2. BARBERA

È robusto e ricco di personalità. Ha rappresentato, per decenni, il classico rosso da pasto. Il vino che si ottiene dal vitigno Barbera è di colore rosso rubino, intenso e lascia un sapore speziato, con un odore simile al profumo dei fiori e dei frutti di bosco.

 

3. BONARDA

La Bonarda è un vino rosso dal colore rubino intenso con un profumo fruttato dolce, a volte con sentori di pepe nero. Il gusto che rimane è secco, amabile o dolce, e a volte vivace o frizzante.

 

4. CAREMA

È un vino dal colore rosso rubino vicino al granato ed un odore fine che ricorda la rosa macerata. Con una gradazione minima: 12°. L’ invecchiamento è obbligatorio di tre anni e quattro anni per la “riserva”.

 

5. NEBBIOLO

Questo vino piemontese è uno dei più famosi. È prodotto nella provincia di Cuneo dalle uve del vitigno Nebbiolo. Ha un colore rosso rubino, con riflessi color granato dopo l’invecchiamento. Il profumo è molto caratteristico, molto delicato che ricorda la viola; sapore da secco a gradevolmente dolce. La gradazione minima: 12°. Invecchiamento obbligatorio per il tipo secco è di un anno.

 

6. FREISA

È prodotto con le uve di un vecchio vitigno di origine piemontese, nella zona collinare della provincia di Asti. Un vino dal colore rosso granato, con caratteristico profumo di lampone o di rosa e dal sapore, fresco, gradevole. Gradazione minima: 11°.

 

7. DOLCETTO D’ALBA

Si tratta di un vino rosso del Piemonte, tendente a volte al violaceo nella schiuma. Un odore gradevole e un sapore amarognolo. Con una gradazione minima di 11.5°. Con un anno di invecchiamento, invece, ha una gradazione minima di 12.5°.

 

8. GRIGNOLINO D’ASTI

Nella vasta zona collinare con epicentro la città di Asti si coltiva, da ancor prima del Settecento, il vitigno Grignolino. Questo vino ha un colore rosso rubino con tendenza all’arancione se invecchiato. Ha un profumo caratteristico e delicato quasi amarognolo con una gradazione minima di 11°.

 

9. LOAZZOLO

È un vino DOC dal colore giallo canarino, ha un odore complesso e molto intenso in confronto ad altri vini. Caratterizzato da un sapore molto dolce con un aroma di moscato.

 

10. TIMORASSO

Il Timorasso è un vino dal colore giallo paglierino ed ha un profumo che ricorda l’acacia e il biancospino. Il colore cambia durante l’invecchiamento perché si avvicina di più al dorato. Il sapore è molto asciutto, ma negli anni conserva la freschezza.

 

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Abbinamenti con i vini del Piemonte

Per gli appassionati di vino, il Piemonte offre un grande patrimonio enologico da scoprire e degustare in abbinamento a prodotti locali straordinari, magari in occasione di una vacanza enogastronomica.

Ecco dunque una piccola guida per decidere quali tra i vini del Piemonte vanno abbinati ai piatti tipici piemontesi.

  • Il Bric Bastia va abbinato ai dessert e ai formaggi.
  • Il Nebbiolo D’Alba va associato ad arrosti, stracotti, selvaggina, carni bianche, formaggi stagionati ed anche primi piatti come riso, pasta e lasagne.
  • Il Dolcetto, vino rosso piemontese, si abbina ad arrosti, carni bianche e formaggi teneri.
  • Il Roero Riserva DOCG è un vino piemontese rosso che si può abbinare a brasati, selvaggina e piatti al tartufo.
  • Il Roero Arneis, un vino bianco, da abbinare a piatti di pesce, risotti e primi di pasta come gli agnolotti del plin, gli gnocchi all’ossolana (fatti con farina di patate e di castagne).
  • Il famoso Barolo, uno tra i più importanti vini DOCG Piemonte, si può abbinare a primi piatti con il tartufo e la salvia o ai famosi brasati e il bollito misto alla piemontese.
  • Il Ruche di Castagnole Monferrato, tipico vino di Asti, è perfetto da consumare insieme a formaggi di stagione come il Grana Padano o con piatti tipici del Piemonte, come ad esempio gli agnolotti.
  • Lo Chardonnay è un vino bianco perfetto da abbinare a buffet freddi, a dolci tipici piemontesi come i marrons glacés o abbinati a secondi di pesce.
  • Il Pinot Chardonnay del Ciabot Farigliano è uno spumante caratteristico che, per il suo persistente sapore di vaniglia, è perfetto da abbinare a portate di pesce o risotti delicati.

 

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L’autore

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Sara Marino
Ciao, sono Sara! Sono appassionata di viaggi ed enogastronomia. Studio Informazione, Editoria e Giornalismo presso l'Università Roma Tre

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